Durante una mattinata come tutte le altre, noi ragazzi siamo venuti a contatto con qualcosa che molti danno per scontato, il coraggio di andare avanti, di fronte al grosso ostacolo dell’handicap, che spesso si pone tra una persona e la sua felicità.
L’ITIS DI RECANATI SI SPOSTA ALLA COOPERATIVA O.N.L.U.S
LUNEDI’-24 Febbraio- Gli studenti del IV E Meccanica dell’ ITIS di Recanati, fanno visita alla cooperativa sociale onlus “La Ragnatela”. Sorta a Recanati nel 1977, la cooperativa gestisce 56 dipendenti, di cui 41 disabili. I ragazzi rimangono stupiti dalla serietà ma allo stesso tempo della felicità con cui questi lavoratori mettono in atto il proprio compito. Uscendo di casa, socializzando e integrandosi, acquistano un ruolo significativo e responsabile all’interno della comunità in cui vivono, mantenendo e potenziando sia le caratteristiche che le competenze personali – così la signora Orietta spiega uno degli scopi fondamentali della cooperativa: raggiungere l’armonia attraverso la collaborazione.
Freddezza e reclusione sono le prime sensazioni all’ingresso della “casa di custodia circondariale” di Ascoli Piceno, lì dove lo sguardo viene spezzato dalle sbarre ed i cieli uccidono la speranza di chi vi è rinchiuso.
Il carcere è situato entro la cinta delle mura urbane, al margine Sud-Est del centro storico di Ascoli Piceno; la sponda rocciosa a sinistra del torrente castellano si fonde con il forte, esaltando la potenza delle sue linee.
Accoglie per di più ragazzi appena diciottenni ed immigrati dall’Est Europa e Nord Africa per reati come lo spaccio, furti aggravati, associazioni a delinquere o resistenza a pubblico ufficiale.
Ma l’istituzione carceraria col passare del tempo ha maturato il metodo di trattamento del carcerato, passando dalla soppressione alla rieducazione.
Frasi scritte e disegni sui muri aiutano i detenuti a colorare a malapena lo sguardo, infatti una scritta nell’aula di attività ricreative cita: – RIEDUCAZIONE: li rende degni di essere liberi in quanto li educa ai valori della vita sociale e civile.
Ecco il nostro scopo, quello di capire, anzi comprendere che la dignità dell’uomo va oltre l’errore.
Molti di loro si impegnano in attività come l’alfabetizzazione, vanno a scuola per avere una seconda possibilità, altri invece svolgono lavori per cui ricevono un compenso simbolico o si tengono impegnati con attività ricreative come il teatro o la creta. Tutto questo aiuta i detenuti ad impegnare la giornata, ad imparare a rendersi utili e a limitare lo stress e le tensioni.
Il carcere è parte integrante della società ed è importante che chi sta al di fuori di esso sia consapevole dell’organizzazione e delle dinamiche interne.
Sicuramente il carcere è un contesto suggestivo e particolare, è un luogo dove molte emozioni sono celate, altre manifestate in modo esagerato e altre difficili da esternare o decodificare: per gli studenti è stata un’esperienza unica nel suo genere
Filippo Maria Gemini
(4°E ITIS)
Articolo di M. Carbonari, E. Biondini, M. Luconi, G. Sandu, classe IV E meccanica
Il 31 gennaio 2014 alcune classi dell’Itis E. Mattei hanno partecipato alla conferenza della prof.ssa Chiusaroli Francesca, docente di Glottologia e Linguistica presso l’Università degli Studi di Macerata, al Dipartimento di Studi umanistici.
Martedì 21 gennaio l’attrice dell’Associazione teatrale amatoriale “Agorà”, che interpreta il ruolo della locandiera nell’omonima commedia di C. Goldoni, è entrata nella classe IV F ed ha coinvolto gli alunni nella drammatizzazione di alcune parti dell’opera. I ragazzi si sono calati nell’atmosfera del 1700, immaginando di essere a Firenze, in una locanda con il marchese di Forlimpopoli, il conte di Albafiorita, il cavaliere di Ripafratta e il cameriere Fabrizio. La commedia ha conquistato i ragazzi che hanno applaudito l’attrice protagonista e i compagni scelti come attori per un giorno.
Autore del testo: Alessandro Cameli, classe IV B Informatica
Chi era Luigi XIV? Perché si faceva chiamare re Sole? Che cos’è l’assolutismo?
Scopritelo leggendo questo articolo…